venerdì 31 maggio 2013

Favola del caffè: benvenuto Caffè Molinari.


Buon pomeriggio a tutti!
Con molto piacere scrivo questo post per ringraziare l'azienda Caffè Molinari con cui ho appena cominciato a collaborare e alla quale ho il piacere di dedicare una piccola favola.
C'era una volta un sacco di bacche rosse profumate: favola del caffè!
Seguendo le antiche rotte marittime che univano l'Oriente con Venezia e Napoli, tanti anni or sono, nella stiva di  un antico e imponente veliero, viaggiò un sacco contenente delle piccole bacche rosse profumatissime. Erano le prime ore del mattino quando tra la foschia si intravide il veliero approdare in territorio veneziano. Il lungo viaggio aveva messo a dura prova la sua resistenza, cosicché decise di non opporsi all'abbraccio ristoratore delle fluttuanti acque veneziane; il calmo riposo a cui esso s'abbandonò strideva con la frenesia del commercio che già richiamava i marinai ai propri doveri. 
Così, col viso stanco e gli indumenti un pò logori, i marinai cominciarono a scaricare tutto ciò di cui erano stati tesorieri fino a quel momento. Ed ecco che la banchina cominciò a ricoprirsi di sacchi di frumento, otri di vino e metri di morbida seta, mentre grida di bambini curiosi si armonizzavano con lo scalpitio dei cavalli trainanti le carrozze dei grandi signori del commercio. 
Qua e là  bagagli e bauli impolverati di proprietà di una vecchia signora benestante, che farfugliando qualcosa se ne stava lì, eterna e sicura con i suoi capelli perfettamente acconciati sotto un ombrellino di puro lino bianco.  
Distrattamente e senza troppo peso, fù scaricato anche il sacco contenente le bacche. 
Accadde che un piccolo furfantello si avvicinò curioso al sacco, con lo sguardo carico di ingenua meraviglia e voglia di avventura. Il tempo a sua disposizione fù però troppo poco; ben presto il Capitano si accorse di lui e con voce potente, ancora con il sigaro in bocca, gli intimò di allontanarsi. Al grido "saranno guai per te" il ragazzo scappò via come un fulmine facendo cadere il sacco e lasciando scivolare delle piccole bacche rosse, lucide come biglie. Un improvviso vento si levò abbracciando l'aroma delle bacche e diffondendolo per tutta la città ancora dormiente. Quella mattina i veneziani si svegliarono con un nuovo profumo nell'aria.
Il marinaio, che posò in terra quelle piccole e strane sfere rosse, ignorava che aveva appena tenuto tra le mani il nuovo oro del secolo, l'oro nero: fù così che il CAFFE' giunse a Venezia. 
Da quel momento in poi il buongiorno si innamorò del caffè e mai più ne poté fare a meno. 
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Questa è la descrizione di una cartolina in bianco e nero, vecchia e un pò ingiallita dal fumo di una pipa! E' un ricordo, o un sogno o semplicemente una bella favola che si delinea nella mia immaginazione al pensiero dell'arrivo del Caffè in Italia! :) 
Un pò di storia.
Non si conosce esattamente quando il caffè sia stato scoperto per la prima volta, ma  alcuni scritti risalenti al 900 d.C danno prova che già a quell'epoca nel mondo Arabo il caffè veniva adoperato come medicina.  
Una delle tante leggende attribuisce la scoperta del caffè a un pastore di capre etiope di nome Kaldi (attorno al 300 a.C.). Si narra che un monaco del Monastero Chehodet nello Yemen, saputo da Kaldi che le sue capre ed i suoi cammelli si mantenevano "vivaci" anche di notte se mangiavano certe bacche, preparò con quest'ultime una bevanda con lo scopo di restare sveglio per poter pregare più a lungo. 
Un'altra leggenda, che è quella a cui amo credere, racconta che un immenso incendio si propagò in un vastissimo territorio dell'Abissinia, coperto da piante spontanee di caffè facendo diffondere a decine di chilometri di distanza l'aroma di quella che fu considerata una gigantesca torrefazione naturale. A chi non è capitato, almeno una volta, di camminare per strada nei pressi di una torrefazione e essere improvvisamente inebriati da quell'aroma inconfondibile di caffè che sa di risveglio al mattino, di buona compagnia, di relax all'italiana! Io adoro quando succede! Pensate un pò a quelle persone che per la prima volta sentirono quel profumo sconosciuto, così intenso, così improvviso e così misterioso! Sarà stata davvero una sensazione particolare!
In ogni caso, a prescindere dalla paternità della scoperta, i diari di viaggio di molti viaggiatori testimoniano che alla fine del XVI secolo, l'uso del caffè fosse già diffusissimo in tutto l'Oriente Islamico.

Come già introdotto prima, possiamo affermare che in Occidente il caffè si diffuse attraverso Venezia, dove il padovano prospero Alpino, noto botanico e medico, che era stato medico del console di Venezia in Egitto, ne fece arrivare alcuni sacchi dall'Oriente; si pensa infatti che a Venezia sia stata aperta la prima "Bottega del Caffè " nel 1640. Il successo fu immediato ed il caffè sia come bevanda che come locale, si diffuse in ogni città italiana. La diffusione del caffè nel mondo fu facilitata da una lotta di interessi tra chi voleva conservare l'esclusiva delle preziose piantine e chi desiderava ottenere una parte dei profitti che esse procuravano.
Nel 1690 un comando di marinai olandesi sbarco' sulle coste di Moka, nello Yemen, e riusci' ad impadronirsi di alcune piantine: dopo pochi anni, fiorirono le prime piantagioni a Giava e Sumatra. In seguito, il caffè si diffuse impetuosamente in tutta l'America Centrale e Meridionale dove, specialmente in Brasile, esistono tutt'oggi le maggiori piantagioni del mondo.

mercoledì 29 maggio 2013

Liebster Blog Awards e il mio Primo premio





Buona sera a tutti! E' con piacevole stupore che scrivo questo post per ringraziare Rosa di Dolci Tentazioni di Roba da cuochi che mi ha gentilmente e inaspettatamente donato il mio "primo premio". E' stato davvero un bel pensiero: grazie Rosa! 

Queste sono le regole del premio:
a) scrivere un post indicando il blog che te lo ha assegnato;
b) rispondere alle 11 domande della persona che te lo ha donato;
c) scegliere 11 blogs con meno di 200 followers per donarlo;
d) fare 11 domande ai bloggers scelti;
e) avvisare i bloggers che lo hanno ricevuto


Ecco i Blogs scelti per il premio!

Ecco le mie risposte:
1. Perchè questo nome per il tuo blog?
Tutto nasce dall'amore per il cibo e per i viaggi

2. Qual’è il tuo hobby principale?
Cucinare! Il cibo e i viaggi sono le mie grandi passioni.

3. Qual’è il tuo dolce che ha riscosso maggiore successo?
Senza ombra di dubbio la mia caprese, a quella non ho ancora trovato qualcuno che riesce a resistere. ;p

4. Qual’è il tuo cavallo di battaglia in cucina?
Ragù di salsiccia aromatizzato al curry e finocchietto

5. Ti piace leggere?
Si, molto! Ma utlimamente ho poco tempo per farlo.

6. Qual’è l’ingrediente a cui non riusciresti a rinunciare?
Il sale, senza quello non riesco proprio ad apprezzare le pietanze! Ma devo dire che anche spezie e cioccolato rivestono per me particolare importanza.

7. Da cosa nasce la tua passione per la cucina?
Dal piacere di vedere le persone che amo felici nell'apprezzare il cibo. Mi piace la buona compagnia attorno al tavolo!

8. Cucini per passione o per lavoro?
Per pura passione....e per sfamare il maritino ....e a dire il vero anche gli amici! :) 

9. Quanti anni hai?
27 anni

10. Per le ricette preferisci il cartaceo o il digitale?
Il digitale è comodissimo ma non riesco a rinunciare al piacere di sfogliare un libro di cucina.

11. Cosa ne pensi del mio blog?
Davvero molto interessante, proverò senza dubbio i tuoi grisbì!

Queste sono le domande per voi:

1. Qual'è il tuo piatto preferito?
2. Dolce o salato?
3. Cosa ti fa arrabbiare di più?
4. Cosa'è che proprio non riesci a mangiare?
5. Cosa cambieresti di te?
6. Preferisci di più il pane o la pasta?
7. In cucina cosa ti riesce meglio?
8. Com'è nata l'idea di creare il tuo blog?
9. Se potessi partire dove andresti?
10. Chi porteresti con te?
11. Ti piace la cucina straniera?
Buon Divertimento!

Fantasia di bocconcini grokkanti

Buon pomeriggio a tutti! :) Giornata uggiosa qui a Palermo! Questo tempo così incerto mette quasi di malumore....menomale che sono alle prese con una merenda davvero niente male!

Si tratta di Grok, uno snack croccante fatto unicamente a base di Grana Padano cotto al forno! Davvero stuzzicante!

Ringrazio l'azienda San Lucio S.r.l che mi ha gentilmente dato la possibilità di assaggiare uno snack sano, privo di glutine, goloso e sfiziosissimo! 
Grok è uno snack tutto italiano, ricco in calcio, fosforo e proteine del latte; pensate che per ottenere 1 kg di Grok occorrono ben 25 litri di latte!
Esiste in 3 diversi gusti:
- gusto classico: puro grana padano dal sapore inconfondibile;
- gusto deciso: piccole delizie super gustose;
- con cereali: sicuramente il mio preferito, un gusto delicato e deciso allo stesso tempo.

giovedì 23 maggio 2013

Polpettine Moon Indian e la mia nuova collaborazione con Tec-Al.

Salve a tutti! E' con grande piacere che vi presento la mia nuova collaborazione con Tec-Al 
Colgo  l'occasione per ringraziare l'azienda emiliana che mi ha gentilmente omaggiato con del curry e del pepe verde in salamoia di ottima qualità.


In onore dell'omaggio ricevuto, dedico questo post interamente al curry per aiutare tutti voi a conoscere al meglio la storia e le caratteristiche di questa miscela famosissima. 

Il curry è una miscela di aromi e spezie di origine indiana, tostati in padella e poi pestati finemente, dalla composizione molto variabile.

La parola curry, a differenza di quanto si può pensare, ha origini europee e deriva dal nome tamil “Kari” che significa salsa. Si tratta di un termine introdotto in occidente a partire dal diciottesimo secolo dagli inglesi per indicare la mistura di spezie utilizzata nella cucina indiana piuttosto che il piatto cucinato. In India l'equivalente europeo del curry è indicato con il termine "masala" (quelli più rinomati sono il Garam Masala e il Tandoori Masala), utilizzato per indicare il condimento di verdura, pesce o carne, con cui si accompagnano il riso o il pane, onnipresenti sulle tavole indiane. 

La composizione variabile del curry fa si che esistono una serie infinita di miscele che possono risultare più o meno piccanti. Ne deriva che nessun curry è uguale agli altri.

Ingredienti classici del curry sono: la curcuma, lo zenzero, il cardamomo, il coriandolo, il pepe nero, il cumino, la noce moscata, il fieno greco, i chiodi di garofano, la cannella, lo zafferano e il peperoncino.
A seconda della regione, ci saranno infinite varianti riguardanti la scelta e la preparazione della miscela, considerata in India il segreto principale del successo di uno chef o di una padrona di casa. 
A onor del vero bisogna  specificare che esiste una pianta chiamata curry, completamente estranea alla miscela in oggetto. E’ una pianta ornamentale comunemente chiamata "albero del Curry", che deve il suo nome all'odore che sprigionano le foglie se vengono sfregate tra le mani; queste ultime vengono usate al pari della salvia nei soffritti.
Meritevoli di essere annoverate anche le numerose proprietà del curry: esso stimola la digestione, diminuisce il metabolismo, disinfetta blandamente l’intestino e aumenta l’appetibilità dei cibi.
Da anni sono inoltre note le sue proprietà antinfiammatorie e antiossidanti e di recente sono state provate le sue attività antineoplastiche. Nello specifico, il curcumino, pigmento che regala il tipico colore giallo ocra alla saporita spezia orientale, protegge i neuroni da malattie degenerative ancora senza cura come il morbo di Alzheimer. Non a caso l'India è conosciuta come il paese custode del segreto di lunga vita, paese dove Alzheimer e Parkinson hanno un'incidenza sette volte minore che negli Usa.
Pur avendovi già a lungo parlato del curry, ho il piacere di soffermarmi qualche istante nello specifico sul curry Tec-Al.
La miscela Tec-Al è un curry molto deciso, dall'armonia complessa di note calde e pungenti. L'ampia varietà dei suoi componenti intesse un intreccio di profumi molto particolari in cui si identifica ben chiara la componente di base della curcuma; il colore oro del pigmento curcumino abbraccia poi i sentori della noce moscata e del pepe rinfrescandosi all'incontro dell'essenza similmente limonosa tipica dello zenzero. Una miriade di altri sentori si sposa e si lega indissolubilmente al caldo abbraccio del peperoncino. In definitiva: un curry molto particolare.

mercoledì 22 maggio 2013

Magic Cooker e il mio Ragù alla bolognese

Salve a tutti! Con mio grande piacere oggi presento a tutti voi la mia prima collaborazione con Magic Cooker e colgo l'occasione per ringraziare l'azienda che mi ha gentilmente dato la possibilità di provare quest'utilissimo prodotto. 
Voglio presentarvi il prodotto affinché ne possiate innanzitutto comprendere il funzionamento, per poi apprezzare i benefici che conseguono all'uso dello stesso. 
Magic Cooker è un coperchio particolare strutturato in 3 livelli: 

- al primo livello inferiore troviamo un piatto forato in acciaio inox 18/10
- a seguire un piccolo distanziatore in materiale plastico
- un secondo disco anch'esso in acciao inox di circonferenza inferiore al primo (disco che funge da condensatore) 
- infine il pomello, ancorato al resto attraverso una vite. 
Il metodo di cottura Magic Cooker è protetto da brevetto internazionale e permette di cucinare a temperature più basse, offrendo 3 importanti benefici:
1°_ CUCINA DELICATA, SANA E POVERA DI GRASSI assicurata dalle basse temperature di cottura, che non solo riducono la dispersione delle proprietà nutritive dei liquidi contenuti negli alimenti, ma permettono allo stesso tempo un minor consumo di grassi necessari alla cottura con un conseguente abbattimento calorico della pietanza finita;
2°_ CUCINA ECOLOGICA in quanto comporta un minore sciupio di gas, energia elettrica nonché acqua;
3°_ CUCINA PRATICA in quanto le pietanze cuociono prima, i cattivi odori si riducono e insieme ad essi anche gli schizzi.
Magic Cooker funziona sfruttando 3 semplici combinazioni: il calore umido che si crea all'interno della pentola, il calore che il coperchio riflette verso il basso, e il costante riciclo di aria. 
Questa semplice sinergia rappresenta l'innovazione di quello che è un oggetto che per migliaia di anni è rimasto invariato fino all'avvento di Magic Cooker. 

Che altro dire? Grazie Magic Cooker! :)

giovedì 16 maggio 2013

Nuvola allo yogurt


Eccomi qui con un'altra torta da spuntino pomeridiano (mmmm...anche notturno hiihiiihiih).
Oggi pomeriggio per utilizzare dello yogurt prossimo alla scadenza ho leggermente modificato una vecchia ricetta e ne è uscita fuori una vera e propria nuvola! Semplice, genuina ma soprattutto SOFFICISSIMA! 
Gli ingredienti utilizzati sono:

  • 125 gr di burro
  • 150 gr di zucchero
  • 3 uova a temperatura ambiente
  • 250 gr di yogurt (era previsto 200 gr di yogurt bianco io invece ne ho utilizzato 250 gr alle prugne)
  • 300 gr di farina 00 Antigrumi Molino Chiavazza
  • 50 gr di amido di mais Molino Chiavazza
  • 1 bustina di lievito per dolci (io ho usato una bustina di cremor tartaro* + 4 gr di bicarbonato e vi consiglio vivamente di utilizzare questo)
  • 50 gr di mandorle pelate polverizzate o a pezzetti 
  • 1 limone non trattato
  • zucchero a velo per decorare
Veniamo alla preparazione:
montare il burro e lo zucchero con le fruste elettriche fino a ottenere una crema soffice, dopodiché unire le uova, sempre sbattendo, e lo yogurt a filo. Aggiungere la farina e la maizena setacciate con il lievito e mescolare. Incorporare le mandorle, la scorza di limone grattuggiata e un pizzico di sale. Rivestire con carta da forno uno stampo a cerniera da 22 cm, versarvi il composto e pareggiare la superficie con il dorso di un cucchiaio bagnato. Cuocere in forno preriscaldato a 180° per 40 minuti (io l'ho cotto 45 minuti in forno ventilato). Dopo la cottura porre la torta a raffreddare su di una gratella. Una volta intiepidita vi consiglio di cospargerla di zucchero a velo e addentarla accompagnata da un buon caffè. ;p Tiepida è fenomenale.


mercoledì 15 maggio 2013

Biscotti croccanti di mais al limone

È una ricetta tratta dal libro “Biscotti, muffins e dolcetti” pubblicato da GiuntiDemetra Editori.

Sono dei biscotti scrocchiarelli e profumati, adatti a chi ama il gusto e la croccantezza della farina di mais.
Ingredienti per circa 26-30 biscotti:
- 150 gr di farina di mais macinata fine (fumetto)
- 100 gr di farina 00 (se usate l’intera quantità di burro io consiglio di aumentare la farina a 125-150 gr)
- 100gr di zucchero
- 170 gr di burro (a mio parere 150 gr possono risultare più che sufficienti)
- 2 tuorli d’uovo
- 3 limoni non trattati
- 1 cucchiaino di lievito per dolci
- Zucchero a velo per guarnire
Preparazione:
Versare la farina di mais, la farina di frumento e il lievito sulla spianatoia, mescolarle e disporle a fontana. Personalmente ho fatto questi passaggi in una ciotola in modo da non sporcare null'altro. Fondere il burro e lasciare che si raffreddi (io consiglio di non fonderlo completamente). Lavorare con una forchetta i tuorli d’uovo con lo zucchero e la scorza grattugiata dei 3 limoni, lavati e asciugati. Una volta ottenuto un composto omogeneo versarlo all'interno della fontana di farine, e aggiungendo poco per volta il burro lavorare il tutto. Otterrete un composto abbastanza morbido e difficilmente lavorabile. Raccogliete la massa così ottenuta in della velina e fatela riposare almeno 15 minuti in frigo. Riprendere il composto e aiutandovi con un po’ di farina stendetelo ad uno spessore di ½ cm. Con un tagliapasta formare i biscottini e adagiarli nella teglia su carta da forno, avendo cura di distanziarli un bel pò, dato che in cottura tendono a crescere. Arrivati a questo punto il libro consigliava di infornarli direttamente, ma così facendo i biscotti tendono ad allargarsi troppo per l’alta percentuale di burro. Il mio consiglio è quello di prendere la teglia con i biscotti e metterla in frigo per un’ora. Dopodiché infornare i biscotti in forno preriscaldato a 180° per 15 minuti (io li ho cotti in un forno a microonde Whirlpool Jt369 modalità “aria ventilata” a 175° per 16 minuti). Appena sfornati, lasciare che i biscotti si freddino dopodiché, a piacere, spolverizzarli con zucchero a velo.


martedì 14 maggio 2013

Torta contrasto alle nocciole

Ed eccoci qua con una torta al cioccolato, la passione di mio marito. 
Devo dire che è molto simile alla mia caprese ( presto ve ne posterò la ricetta) da cui si differenzia per l’uso delle nocciole in sostituzione delle mandorle. Comunque veramente molto buona, affiancata poi ad una pallina di gelato al pistacchio siciliano doc è fantastica. 

Ingredienti: 

· 140 gr di nocciole 
· 250 gr di cioccolato fondente di buona qualità 
· 140 gr di burro 
· 125 di zucchero 
· 60 ml di caffè molto forte freddo 
· 4 uova a temperatura ambiente 
· 1 pizzico di sale 
· Burro e farina q.b. per lo stampo 
· Gelato al pistacchio di Bronte q.b 

Procedimento: 

Fare tostare leggermente le nocciole nel forno ben caldo e una volta fredde sminuzzarle finemente nel mixer e metterle da parte. Fare sciogliere il cioccolato con il burro, lo zucchero e il caffè a bagnomaria o utilizzando il microonde, e lasciare che il composto si raffreddi. Sgusciare le uova e separare i tuorli dagli albumi. Incorporare i tuorli alle nocciole tritate, e in seguito al composto di cioccolato, utilizzando una frusta a mano. Montare a neve ben ferma gli albumi aiutandosi con un pizzico di sale. Incorporare delicatamente gli albumi montati a neve al composto di cioccolato mescolando sempre dall’alto al basso. Versare il tutto in uno stampo da 22 cm imburrato e infarinato ( io ho usato uno stampo in silicone, pertanto non ho usato né burro né farina). Cuocere in forno ventilato già caldo a 180° per 50 minuti ( la mia si stava bruciacchiando un po’ in superficie, pertanto ho abbassato leggermente il forno). Lasciare raffreddare il dolce nello stampo prima di sformarlo. Spolverizzare con zucchero a velo e servire preferibilmente dopo un paio d’ore, o meglio ancora, il giorno successivo alla preparazione con una pallina di gelato al pistacchio di Bronte ( o al gusto che preferite; la ricetta originale consiglia gelato ai lamponi). 


Note: 
-La torta si conserva benissimo per più giorni, purché conservata coperta. L’umidità può fare ingiallire lo zucchero a velo in superficie, pertanto se la consumate dopo qualche giorno è preferibile spolverizzarla con lo zucchero a velo solo poco prima di servirla. 
-La torta può essere tagliata nella forma della classica fettina, oppure essere porzionata in quadrotti e servita nei pirottini di carta. 
-Inoltre si presta ad essere congelata senza perdere la sua bontà. Potete congelarla intera o già tagliata in porzioni singole e levarla dal congelatore qualche ora prima di consumarla. Oppure potete scongelarla con l’aiuto del microonde (basteranno davvero pochissimi minuti). 
-Questa è una torta glutenfree, purché, come vi ho accennato prima, non usiate la farina dopo aver imburrato la teglia. Questa possibile problematica può essere facilmente risolta utilizzando della carta da forno, o utilizzando stampi in silicone che non richiedono l’uso di farina.

Torta di mele rustica


Ed eccomi qua con un'altra versione della classica torta di mele! Si sa che la torta di mele è uno di quei dolci che tanto ricordano le cucine delle nostre nonne!  I sapori semplici di un tempo tornano così sulle nostre tavole, autentici e intramontabili. Quasi per ritornare ai tempi in cui non esistevano fruste elettriche e robot da cucina ho voluto provare questa versione semplicissima, interamente lavorata con la sola forchetta. Devo dire che il risultato è stato davvero soddisfacente: ne è venuta fuori una torta dal sapore rustico, abbastanza consistente ma allo stesso tempo umida, morbida e profumata. Perfetta accompagnata magari da un ginger tea o dal più classico caffè!
Ma veniamo agli ingredienti
  • 4 mele
  • 1-2 limoni non trattati
  • 300 gr di farina 00
  • 150 + 40 gr di zucchero
  • 3 uova
  • 100 gr di burro
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 1 pizzico di cannella
Realizzarla è di una semplicità estrema, nel giro di una ventina di minuti sarà pronta da infornare. Occorre procedere come segue:
Mondare le mele, tagliarle a cubetti e irrorarle con succo di limone affinché non anneriscano.
In una ciotola mescolare la farina con 150 gr di zucchero e la scorza di limone. In un'altra terrina sgusciare le uova, sbatterle leggermente e poi aggiungerle al composto. 
Fondere il burro e aggiungerlo a filo all'impasto, unire il lievito per dolci, un pizzico di cannella e i cubetti di mela comprensivi del succo di limone. 
Rivestire uno stampo a cerniera da 24 cm con carta da forno e versarvi l'impasto; livellare la superficie con la forchetta e spolverizzare il tutto con i restanti 40 gr di zucchero (personalmente in questo caso ho usato zucchero di canna e un pizzico di cannella).
Cuocere in forno già caldo a 200° modalità ventilato per circa 35 minuti. Lasciare raffreddare prima di sformare la torta.
Ultimo passaggio: mangiarla in compagnia.....perché si sa che condividere ciò che si prepara con amore rende tutto ancora più buono! :)


venerdì 10 maggio 2013

Spring Rolls: i miei involtini primavera.


Salve a tutti! :)
Oggi vi presento la ricetta degli involtini primavera, pietanza che non manca mai nelle scelte di noi italiani di fronte alla tavola di un tipico ristorante cinese.
Gli involtini che vedrete li ho preparati un bel pò di tempo fà, a quattro mani con la mia grandissima amica Lina! Solo ora mi decido a postarli, magari con un velo di nostalgia per il tempo che fino a qualche anno riuscivo a trascorrere in compagnia della mia amica, ormai trasferitasi in quel di Modena.
Questi involtini sono il frutto di una grande passione per la cucina etnica e delle mille risate fatte mentre cercavamo di realizzare questa goloseria!
Il tutto è stato realizzato prendendo spunto qua e là dalle mille ricette pubblicate online.
E che altro dire: sono troppo buoni! 

Ingredienti per gli involtini:
- 2 bicchieri di farina 00 (oppure 1 bicchiere di farina 00 e 1 di farina di riso)

- 2 bicchieri di acqua

- 1 pizzico di sale
- 1/2 cavolo verza
- 2-3 carote
- 1 finocchio
- 150 gr di germogli di soia ( vi consiglio di usare quelli della Bonduelle e assolutamente non quelli marcati "Auchan", perché sinceramente hanno davvero un cattivo sapore e rovinerebbero il gusto dell'involtino)
- 2 cipollotti 

Ingredienti per la salsa agrodolce:
- 50 ml di aceto di vino rosso

- 50 gr di zucchero

- 60 gr di concentrato di pomodoro
- 250 ml di acqua 
- 2 cucchiai di salsa di soia
- 30 gr di amido di mais

Procedimento involtini:

Fare una pastella sciogliendo la farina nell'acqua fredda, e lasciare riposare il tutto per un'oretta (a piacere aggiungere un pizzico di sale). 

Nel frattempo lavare per bene le verdure, asciugarle e tagliarle alla julienne. 
Fare soffriggere in poco olio il cipollotto, e dopo qualche minuto aggiungere le carote, il finocchio, il cavolo verza e solo infine i germogli di soia. Aggiustare di sale e lasciare insaporire il tutto giusto qualche minuto ricordando che le verdure dovranno rimanere croccanti. Togliere la padella dal fuoco e lasciare che le verdure si raffreddino.
Trascorsa l'ora di riposo della pastella, ungere una padellina e fare delle crepes, ricordando che non dovranno risultare né troppo spesse né tantomeno troppo dorate, ma sottili e bianche.
Una volta che le crepes saranno pronte, e le verdure fredde, porre una cucchiaiata di verdura al centro di ogni crepe; dopodiché piegare i due lembi orizzontali (il destro ed il sinistro) leggermente verso il centro della crepe per poi arrotolarla su se stessa partendo dall'estremità inferiore e muovendosi verso quella superiore. per poter sigillare ogni singola crepe fare una "colla" di acqua e farina, sciogliendo un paio di cucchiai di farina in un pò d'acqua. A questo punto lasciare gli involtini in frigo a riposare una mezz'oretta ed infine friggere in olio bollente. Servire caldi, accompagnati da salsa agrodolce.

Chi lo desiderasse, può tranquillamente congelare gli involtini prima di friggerli, in modo da averli sempre pronti all'occorrenza.

Scusate la forma di alcuni involtini che sembrano alquanto anomali, ma solo dopo diversi tentativi siamo riuscite a capire quale era il modo migliore di chiuderli!
Procedimento salsa agrodolce: 
Sciogliere l'amido di mais nell'acqua fresca, incorporare l'aceto, la salsa di soia e lo zucchero. Mettere il tutto in una casseruola antiaderente e cuocere a fuoco lento. Non appena il composto arriva a bollore incorporare il concentrato di pomodoro, mescolare per bene e togliere dal fuoco.



nota: Un'alternativa valida alla frittura è la cottura nel forno a microonde con funzione crisp per circa 7-8 minuti, ungendo per bene il piatto crisp e rigirando gli involtini di continuo. Ovviamente fritti sono buonissimi, ma devo dire che anche così non sono per niente male!




Torta di mele


Ingredienti:
350 gr di farina
700-800 gr di mele golden (4 mele)
3 uova
150 gr di zucchero
170 gr di burro
buccia grattuggiata di 1 limone
1 bustina di vanillina o una spolverata abbondante di cannella
1 bustina di lievito per dolci
150 ml di latte
1 pizzico di sale
Procedimento:
Separare gli albumi dai tuorli e montare gli albumi a neve, aiutandosi con un pizzico di sale (saranno pronti quando la massa bianca non scivolerà via dalle pareti della ciotola nel quale vengono montati).
Montare i tuorli con lo zucchero e la buccia di limone grattuggiata e aggiungere un pò alla volta il burro fuso fatto intiepidire. Continuare a montare sino ad ottenere un composto cremoso. Aggiungere il latte, continuando a mescolare. Quando il composto risulterà omogeneo aggiungere la vanillina (o la cannella) e la farina un pò per volta, facendo attenzione a non formare grumi. Mondare una mela e aggiungerla tagliata a pezzettini al composto così ottenuto. Fare sciogliere il lievito in un paio di dita di latte tiepido, oppure utilizzare del succo di limone e aggiungerlo al composto. Infine unire gli albumi montati a neve con movimenti delicati dal basso verso l'alto. Versare il composto in una tortiera imburrata ed infarinata di circa 26 cm, oppure rivestita con carta da forno bagnata e strizzata. Mondare le mele restanti e ricoprire la superficie della torta con fettine di mela posizionate a raggiera. Spolverizzare con zucchero di canna ed infornare in forno preriscaldato a 180° per 20 minuti, per poi abbassare la temperatura a 160-170 ° e far cuocere altri 40 minuti circa. A cottura ultimata lasciare raffreddare la torta per poi servirla spolverizzata di zucchero a velo.

Zebra Cake


Ecco la famosa zebra cake! Veramente bella da vedere e buona da mangiare. Per ottenere una torta da 24 cm di diametro occorrono i seguenti 


Ingredienti: 

- 4 uova

- 250 gr di zucchero

- 250 ml di latte
- 250 ml di olio di semi
- 300 gr di farina
- 2 cucchiai di cacao amaro + 2 ulteriori cucchiai di farina
- 1 bustina di lievito o 2/3 di bustina
- 1 bustina di vanillina o aroma di vaniglia
Procedimento:
Montare le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso (almeno 6 minuti con le fruste elettriche). Aggiungere a filo il latte e l'olio continuando ad utilizzare le fruste elettriche. Aggiungere la farina setacciata con la vanillina ed il lievito. Dividere l'impasto in due parti uguali: ad una aggiungere 2 cucchiai di cacao, e all'altra 2 cucchiai di farina, in modo da rendere la densità dei due composti uguale. Imburrare ed infarinare una tortiera apribile da 24 (se non si dispone di una tortiera apribile è meglio utilizzare della carta da forno in modo da poter poi facilitare l'estrazione della torta dallo stampo) e porre al centro di essa 3 cucchiai di impasto bianco. Sempre al centro della tortiera porre 3 cucchiai di impasto al cacao, dopodiché 3 cucchiai di impasto bianco, 3 al cacao......e così via, sino ad esaurire i due composti. Non cercare in nessun modo di espandere con il cucchiaio o altro i due impasti nella teglia, ma lasciare che si espandano da soli. Infornare a 180° per 40 minuti circa. Una volta cotta consiglio di servirla senza aggiunta alcuna, perché lo zucchero a velo o qualsiasi altra cosa coprirebbe l'effetto zebra che si sarà così creato. Un'ottima idea potrebbe essere quella di accompagnare questo panettone ad una buona tazza di cioccolata calda.


giovedì 9 maggio 2013

Girelle al limone, da "Scuola di pasticceria"



Ingredienti:
2 limoni
250 gr di zucchero
25 gr di lievito
150 ml di latte
350 gr di farina 00
1 uovo +1 tuorlo
50 gr di burro morbido

Preparazione:

Lavare e asciugare i limoni e grattugiarne la scorza. Unire la scorza di limone grattugiata allo zucchero.
Sciogliere il lievito nel latte a temperatura ambiente (o leggermente intiepidito). Setacciare la farina sul piano di lavoro (personalmente in una ciotola), formare una fontana e porre al centro l’uovo, il burro morbido a pezzetti e un pizzico di sale.

Incominciare a lavorare con le punta delle dita, incorporando mano a mano il latte con il lievito. Continuare ad impastare a piene mani, fino ad ottenere una pasta liscia. Su di un piano leggermente infarinato, con l’aiuto di un mattarello stendere a pasta ad uno spessore di circa 5 mm e cospargerla con lo zucchero aromatizzato al limone. Arrotolare la sfoglia su se stessa formando un rotolo;coprire e lasciare lievitare 1 ora. Quando la pasta sarà lievitata tagliarla a fette di 1 cm di spessore ( meglio ancora far lievitare le girelle una volta formate in modo che queste mantengano una forma più aggraziata). Adagiare le girelle così ottenute su di una teglia rivestita con carta da forno. Sbattere il tuorlo d’uovo con un cucchiaio di acqua e spennellare con esso le girelle. Cuocere in forno caldo a 180° per circa 20 minuti.





Uova tonnate




Le uova tonnate sono un antipasto ormai collaudatissimo, dato che da anni ogni occasione è buona per rifarle. Sono di semplicissima realizzazione, economiche e si preparano tranquillamente con un giorno di anticipo, pertanto sono ideali anche per un buffet freddo. Con la stessa crema tonnata si possono inoltre farcire tartine, panini, tramezzini di ogni tipo, crostini e così via.
Ingredienti:- 5 uova (o la media di 1 uovo a testa)- 240 gr di tonno all’olio d’oliva- Circa 3-4 cucchiai di maionese- Sale e pepe q.b- Prezzemolo per guarnire
Preparazione:
Far rassodare le uova in abbondante acqua, sgusciarle e dividerle in due parti verticalmente. In una ciotola porre i tuorli d’uovo rassodati, salarli, peparli e aggiungere il tonno leggermente privato dell’olio; con una forchetta amalgamare il tutto. Aggiungere un paio di cucchiai di maionese e continuare ad amalgamare sino ad ottenere un composto omogeneo. A chi piace, può aggiungere anche qualche cucchiaino di pasta di acciughe, ma in questo caso vi consiglio di omettere totalmente il sale.
Porre le uova private dei tuorli sul piatto da portata; riempire una siringa o una sac-a-poche con il composto ottenuto e farcire le uova (si può tranquillamente usare anche un semplice cucchiaino). Guarnire con ciuffetti di prezzemolo o con rondelle di olive verdi. Conservare in frigo coperte fino al momento di servirle.

N.b: se avete intenzione di prepararle per una cena con degli ospiti o per un buffet, vi consiglio di calcolare sempre qualche uovo in più, dato che sgusciandole potrebbero tendere a rompersi …e anche perché sono davvero ottime, quindi andranno a ruba!


Crema delicata al limoncello



Ingredienti:
· 500 ml latte
· 100 gr di zucchero (4 cucchiai)
· 50 gr di farina (2 cucchiai)
· 2 tuorli (se di uova grandi, oppure 3)
· Scorza di 1 limone
· 40 ml di limoncello (1 tazzina da caffè)

Procedimento: 

Pelare un limone e porre la scorza nel latte portando il tutto a bollore. Lavorare i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso. Aggiungere la farina e poi il latte bollente a filo (usare un colino) continuando a mescolare. Una volta ottenuto un composto omogeneo porre il tutto in un pentolino antiaderente su fuoco dolce. Mescolare ininterrottamente con un cucchiaio di legno sino ad ottenere la densità desiderata. A fuoco spento unire il limoncello alla crema e mescolare il tutto per bene. Lasciare raffreddare coprendo il pentolino con pellicola. Utilizzare per farcire bignè, torte, rotoli biscottati, cornetti….ottima anche fredda da gustare con cialde o con lingue di gatto fatte utilizzando gli albumi avanzati dalla preparazione della crema stessa.





mercoledì 8 maggio 2013

Pizza salsicce e friarielli


La pizza salsicce e friarielli è un altro classico della cucina partenopea. In particolare si tratta di una pizza tipica del periodo natalizio. Nel napoletano si usa mangiarla per il pranzo della vigilia di Natale o di Capodanno, ed è inutile dirvi che è buonissima!

Ingredienti per una pizza da 26-28 cm:

  • pasta da pizza (250 gr di farina “0”, 250 gr di farina “00”, 12,5 gr di lievito di birra, 3 cucchiai di olio evo, 500 ml di acqua, 1 cucchiaino e mezzo di sale)
  • un paio di fasci di friarielli
  • 4 salsicce
  • olio e sale q.b
  • 2 spicchi d’aglio
  • un pezzetto di peperoncino 
Procedimento:
Preparare la pasta da pizza e lasciarla lievitare come di consueto.

Pulire i frigiarelli e colarli per bene. Soffriggere in olio evo dell’aglio e del peperoncino, e quando l’olio sarà insaporito aggiungere i friarielli (scusatemi….ma è più forte di me: “frigiarelli” nun se ne scende proprio). Quando la verdura sarà appassita aggiustare di sale e portare a cottura. 
Nella stessa padella in cui avete cotto i friarielli, senza bisogno di lavarla, cuocere le salsicce secondo il proprio gusto. Io personalmente le metto in una padella con un po’ d’acqua e un coperchio. In questo modo si evita di aggiungere ulteriori grassi, e le salsicce cuoceranno nel grasso da loro stesse rilasciato. Quando l’acqua si sarà asciugata si faranno dorare a fiamma vivace. Non appena le salsicce saranno dorate, unire ad esse i friarielli e fare insaporire il tutto circa 15 minuti a fiamma moderata.
Quando la pasta sarà lievitata, stenderne uno strato nella teglia, bucherellarla con una forchetta e riempire la teglia con i friarielli e le salsicce tagliate a rondelle e fatte raffeddare. Ricoprire con un altro strato di pasta di pizza (più sottile del precedente), bucherellare la superficie e lasciare riposare la pizza 30 minuti. Lucidare la superficie della pizza con olio evo e infornare in forno caldo a 200° per circa 30-40 minuti.